Alfabeto aeronautico (codice ICAO): origini e caratteristiche
La comunicazione è un aspetto importante e in determinati contesti è realmente vitale.
A tal proposito, nell’aeronautica è stato creato un alfabeto ad hoc per comprendersi meglio in situazioni estreme: l’alfabeto aeronautico. Scopriamo come è nato e quali sono le sue caratteristiche.
L’alfabeto aeronautico è chiamato anche codice ICAO, acronimo di International Civil Aviation Organization che lo ha ideato negli anni ‘50.
Questo alfabetico fonetico radiotelegrafico è nato con l’obiettivo di migliorare la comprensione delle comunicazioni tra i piloti ma anche tra gli operatori aerei ed è il risultato di un lungo processo di creazione.
L’alfabeto aeronautico consiste nello scandire le parole, utilizzando un termine per ogni lettera.
Prima di scoprire le origini dell’alfabeto aeronautico, giova precisare che spesso viene impropriamente chiamato “alfabeto Nato” a causa delle numerose parti, che hanno lavorato al processo che ha poi portato al codice ICAO come lo conosciamo oggi.
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Le origini dell’alfabeto aeronautico
L’alfabeto aeronautico ICAO è ufficialmente entrato in vigore il 1 marzo 1956 per uniformare su scala mondiale la comunicazione all’interno dell’aeronautica.
Le sue origini sono da ricercare nel 1927 quando nacque il primissimo alfabeto fonetico di diffusione mondiale che l’International Telecommunication Union (ITU) destinò al servizio marittimo.
La struttura e il fine erano gli stessi dell’attuale alfabeto ICAO, cioè sostituire ogni lettera con una parola, ed era conosciuto come lo “A-Amsterdam, B-Baltimore”.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, però, si avvertì l’esigenza di avere un alfabeto che fosse condiviso non solo in tutto il mondo, ma anche da tutti i servizi militari, esercito, aeronautica e marina.
Così nacque l’alfabeto Able Baker, anche questo nome derivante dalle prime due parole che lo componevano. L’alfabeto fu così ampiamente utilizzato durante la guerra, che al termine del conflitto era molto noto e diffuso dalle aviazioni, soprattutto quelle alleate anglofoni.
Proprio per questo largo uso dell’alfabeto Able Baker, nel 1946, la Seconda Sessione della Divisione Comunicazioni dell’ICAO volle utilizzarlo nello sviluppo delle nuove procedure di comunicazione aerea, ma si rese conto della difficoltà che potevano incontrare le regioni sud-americane.
Il motivo era da ricercare proprio dalla presenza di numerosi suoni vocali di lingua inglese. Per questo motivo l’ICAO decise di approvare un alfabeto alternativo, l’Ana Brasil. L’Able Baker, quindi, non fu mai riconosciuto come alfabeto mondiale dell’aviazione civile.
Come si può immaginare, la coesistenza di due alfabeti fonetici creava non pochi problemi nelle comunicazioni. Così l’International Air Transport Association (IATA), la rappresentante delle compagnie aeree di linea, invitò l’ICAO a compiere degli studi perché venisse creato e adottato un unico alfabeto aeronautico. Siamo nel 1947.
Due anni dopo l’ICAO presentò un nuovo alfabeto, nato grazie alla collaborazione dei rappresentanti delle compagnie aeree IATA e dei rappresentanti dei piloti di compagnie aeree IFALPA e piloti privati FAT.
Il nuovo alfabeto aeronautico Alfa-Bravo entrò in vigore nel 1949.
Cosa è accaduto da questo punto fino al 1956, anno di ufficializzazione dell’uso dell’alfabeto aeronautico Alfa-Bravo così come lo intendiamo oggi?
È successo che, nonostante il nuovo codice fosse di gran lunga migliore del precedente, l’Able Baker continuava ad essere utilizzato creando non poche criticità.
Ricominciarono quindi gli studi per migliorare l’Alfa-Bravo in modo che rispettasse tre requisiti:
- fosse facile da pronunciare e capire in tutte le fasi delle rotte aeree nel mondo;
- riducesse al minimo la possibilità di errore;
- fosse accettato a livello mondiale dagli stati.
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L’attuale alfabeto aeronautico ICAO
Come già detto, bisognerà aspettare il 1956 perché il codice ICAO entri in vigore nella forma che conosciamo oggi.
Nel tempo, infatti, sono state fatte numerose variazioni nelle parole scelte per consentire una migliore comprensione non solo del singolo termine, ma anche dell’intera frase.
Un aspetto curioso è legato ad una delle ultime modifiche introdotte, che ha visto la sostituzione della parola Football con Foxtrot.
Sicuramente penserai che è più facile Football rispetto all’attuale Foxtrot, ma quest’ultima è stata preferita perché studi hanno dimostrato che veniva riconosciuta più facilmente, rispetto a Football, quando pronunciata insieme ad altre parole dell’alfabeto fonetico.
Ora che sai tutto ciò che c’è da sapere sull’alfabeto aeronautico, non ti resta che impararlo da solo o nella nostra scuola di volo.
- A (Alfa)
- B (Bravo)
- C (Coca)
- D (Delta)
- E (Echo)
- F (Foxtrot)
- G (Golfo)
- H (Hotel)
- I (India)
- J (Juliet)
- K (Kilo)
- L (Lima)
- M (Mike)
- N (Nectar)
- O (Oscar)
- P (Papa)
- Q (Quebec)
- R (Romeo)
- S (Sierra)
- T (Tango)
- U (Uniform)
- V (Victor)
- W (Whiskey)
- X ( X-ray)
- Y (Yankee)
- Z (Zulu)
Domande frequenti
Come si chiama l’alfabeto aeronautico?
L’alfabeto aeronautico è chiamato anche codice ICAO, acronimo di International Civil Aviation Organization. È stato ideato negli anni ’50, con l’obiettivo di migliorare la comprensione delle comunicazioni tra i piloti ma anche tra gli operatori aerei ed è il risultato di un lungo processo di creazione.
L’alfabeto aeronautico viene spesso e impropriamente chiamato “alfabeto Nato” a causa delle numerose parti che hanno lavorato al processo che ha poi portato al codice ICAO come lo conosciamo oggi.
A cosa serve l’alfabeto ICAO?
L’alfabeto ICAO serve per comunicare sia in casi di emergenza, sia durante le operazioni di routine. È l’alfabeto fonetico internazionale e serve ad evitare fraintendimenti nelle trasmissioni, quando lettere diverse hanno una pronuncia simile, specialmente perché spesso gli interlocutori si esprimono in lingue diverse.
Per questo scopo, tutte le lettere e i numeri vengono sostituiti da una parola.
Nato con l’obiettivo di migliorare la comprensione delle comunicazioni tra i piloti ma anche tra gli operatori aerei, l’alfabeto ICAO rispetta tre requisiti:
- è facile da pronunciare e da capire in tutte le fasi delle rotte aeree nel mondo;
- riduce al minimo la possibilità di errore;
- è accettato a livello mondiale dagli stati.
Come è nato l’alfabeto aeronautico?
L’alfabeto aeronautico ICAO è ufficialmente entrato in vigore il 1° marzo 1956 per uniformare su scala mondiale la comunicazione all’interno dell’aeronautica.
Le sue origini sono da ricercare nel 1927 quando nacque il primissimo alfabeto fonetico di diffusione mondiale per il servizio marittimo, conosciuto come lo “A-Amsterdam, B-Baltimore”.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, però, si avvertì l’esigenza di avere un alfabeto che fosse condiviso non solo in tutto il mondo, ma anche da tutti i servizi militari, esercito, aeronautica e marina.
Così nacque l’alfabeto Able Baker, anche questo nome derivante dalle prime due parole che lo componevano. L’alfabeto fu così ampiamente utilizzato che al termine del conflitto era molto noto e diffuso dalle aviazioni, ma creava difficoltà nelle regioni non anglofone.
Per questo motivo, l’ICAO – Organizzazione internazionale dell’aviazione civile – approvò prima un alfabeto alternativo, l’Ana Brasil e poi l’Alfa Bravo, in collaborazione con le compagnie aeree IFALPA e piloti privati FAT, e venne migliorato negli anni fino a diventare quello che oggi conosciamo come alfabeto ICAO.
Com’è l’alfabeto aeronautico?
L’alfabeto fonetico internazionale aeronautico, detto ICAO, è realizzato sostituendo ogni lettera e ogni numero con una parola, accettata in tutto il mondo. Per questo motivo se un pilota dice “Alfa”, tutti sanno che sta pronunciando la lettera “a”.
Ecco com’è l’alfabeto aeronautico:
- A (Alfa)
- B (Bravo)
- C (Coca)
- D (Delta)
- E (Echo)
- F (Foxtrot)
- G (Golfo)
- H (Hotel)
- I (India)
- J (Juliet)
- K (Kilo)
- L (Lima)
- M (Mike)
- N (Nectar)
- O (Oscar)
- P (Papa)
- Q (Quebec)
- R (Romeo)
- S (Sierra)
- T (Tango)
- U (Uniform)
- V (Victor)
- W (Whiskey)
- X ( X-ray)
- Y (Yankee)
- Z (Zulu)
Ed ecco com’è l’alfabeto aeronautico per i numeri e la loro pronuncia:
- 0 Nadazero nada-zero
- 1 Unaone una-uan
- 2 Bissotwo bisso-tuu
- 3 Terrathree terra-tri
- 4 Kartefour carte-four
- 5 Pantafive panta-faiv
- 6 Soxisix socsi-sics
- 7 Setteseven sette-seven
- 8 Oktoeight octo-eit
- 9 Novenine nove-nain
Oggigiorno, nelle comunicazioni internazionali, è comunque prassi diffusa quella di pronunciare semplicemente i numeri in inglese.