Qual è l'arco di tempo a disposizione per il decollo di un'aereo?

Ecco qual è l’arco di tempo che un aereo ha per il decollo

Essere un pilota di aerei significa fare un lavoro con manovre precise da attuare e tempi da rispettare. Vediamo insieme qual è l’arco di tempo che un aereo ha per il decollo e cosa succede in quei momenti.

Il volo di un aereo è fatto di molte fasi e il decollo è una delle principali, senza la quale l’attività non sarebbe possibile. In questa fase, infatti, l’aeromobile acquista la velocità necessaria che gli consente di sollevarsi dal suolo e iniziare a volare.

Questa velocità necessaria è quella che permette alle ali di raggiungere la cosiddetta portanza, cioè la forza aerodinamica globale.

Come è facile immaginare, in aeronautica tutte le manovre devono essere svolte in modalità ben precise e devono rispettare dei tempi prestabiliti. E il decollo non fa eccezione.

Ogni pilota, infatti, deve rispettare l’arco di tempo che l’aereo ha per il decollo: si chiama slot ed è di 15 minuti.

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Decollo di un aereo: tempi e modalità

L’arco di tempo che un aereo ha per il decollo è regolamentato in maniera molto rigida all’interno delle strutture aeroportuali.

Questo perché un eventuale ritardo nelle manovre di decollo di un aereo può comportare delle criticità nell’utilizzo delle piste e la congestione delle stesse.

Come abbiamo detto, il tempo dedicato al decollo è chiamato slot ed è obbligatoriamente di 15 minuti. Questo arco di tempo è suddiviso in due sotto fasi: 5 minuti prima dell’orario stabilito per lo stacco da terra vero e proprio e 10 minuti dopo.

Il tempo dedicato al decollo è chiamato slot ed è di 15 minuti

Cosa succede se il pilota si rende conto che non è in grado di decollare nel suo slot prestabilito?

Semplicemente dovrà fermarsi, non sforare i 15 minuti per nessun motivo e comunicare tempestivamente con la torre di controllo che assegnerà un altro slot per il decollo.

Non esiste un’unica modalità di decollo, al contrario ce ne sono molte e dipendono sia dal tipo di aereo che anche da altre variabili, come la pista, il vento, la temperatura.

Per esempio, una grande differenza sta nell’uso dei flap, che sono le alette finali che si trovano sulle ali degli aerei.

Questi consentono, tra le altre cose, di diminuire la corsa di decollo, cioè la distanza che l’aereo percorre con le ruote su pista. Come è facile intuire, solo gli aerei di grandi dimensioni effettuano i decolli utilizzando questo strumento.

Chiunque sia salito su un aereo ha notato che prima della corsa di decollo vera e propria, l’aereo compie delle manovre su pista. Questa fase che precede il volo è il cosiddetto rullaggio e i tempi impiegati in essa non rientrano nello slot di 15 minuti.

Il tipo di decollo più comune è il CTOL Conventional Take-off and Landing: il decollo e atterraggio convenzionale che è di tipo orizzontale.

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Cosa succede nell’arco di tempo che un aereo ha per il decollo

Come abbiamo visto all’inizio, il decollo di un aereo dipende dalla velocità che si raggiunge.

Ovviamente tutto è rigorosamente stabilito e nulla è lasciato al caso, anche la velocità da raggiungere. Anzi, le velocità.

Si, perché nella fase di decollo il pilota deve raggiungere determinate velocità in determinati momenti, affinché il decollo avvenga in maniera ottimale.

Una doverosa premessa è che la fase di decollo vera e propria è suddivisa in due fasi: la prima va dal rilascio dei freni fino ai 35 piedi (circa 10 metri) e la seconda, va dai 35 piedi in su fino a che l’aereo non inizia il volo “da crociera”.

In queste due fasi, il pilota deve raggiungere tre velocità:

  • V1 – Velocità di decisione: oltre la quale il decollo non può più essere interrotto perché il pilota non potrebbe in alcun modo frenare l’aereo entro la pista;
  • VR – Velocità di Rotazione: è quella che consente al pilota di far sollevare la parte davanti dell’aereo e far staccare le ruote dal suolo;
  • V2 – Velocità di sicurezza al decollo: è la velocità che permette all’aereo di proseguire nella seconda fase del decollo, superando così i 35 piedi e arrivando a quota di crociera.

In definitiva, nel momento in cui il pilota riceve dalla torre di controllo l’autorizzazione al decollo, l’aereo comincia a rullare in pista e aumenta la velocità.

Arrivati alla velocità V1 si ha la consapevolezza di non poter più interrompere il decollo. Si raggiunge la VR e si inizia a salire, fino alla velocità V2 che permetterà al pilota di rilassarsi perché è terminata la fase delicata.

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