Le novità, dopo la riforma, sul codice navigazione aerea

Codice navigazione aerea: le novità dopo la riforma

Nel 2005 è stata approvata un’importante riforma riguardante il codice della navigazione aerea, che va a modificare la parte inerente il settore dell’aeronautica.

Una decisione quanto mai necessaria, visto che il testo modificato risaliva ormai al 1942 e non rispecchiava più le moderne esigenze del settore del trasporto aereo.

La riforma è stata elaborata con il Decreto legislativo 96/2005 e affronta diversi aspetti riguardanti il mondo dell’aviazione. Gli argomenti trattati partono dalle fonti normative, alla gestione degli aeroporti, i servizi aerei e aeroportuali, le funzioni di polizia e anche tutte le responsabilità dei soggetti direttamente coinvolti nel settore.

Questo nuovo codice ha consentito all’Ente Nazionale dell’Aviazione Civile (ENAC) di poter svolgere i suoi compiti in maniera più funzionale, oltre che nel pieno rispetto della normativa comunitaria internazionale.

Si tratta di un argomento molto vasto, ma fondamentale da conoscere per poter lavorare nel campo. Per questa ragione, nelle prossime righe si cercherà di riassumere in maniera quanto più efficace possibile i punti salienti di questa riforma tanto attesa.

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Codice navigazione aerea: cosa è cambiato con la riforma del 2005?

Cosa è cambiato con la riforma del 2005

Molte sono le novità apportate dalla riforma del 2005, tra le quali l’introduzione di una sola autorità di vigilanza, l’ENAC. Era necessario consentire a quest’ultima di poter svolgere in maniera efficiente le proprie funzioni.

Per questa ragione, con il decreto vengono separate le sue attività di regolazione, controllo e certificazione da quelle inerenti l’erogazione di servizi di navigazione aerea, che vengono affidate alla responsabilità dell’ENAV S.p.A.

Con la riforma viene, inoltre, introdotta una disciplina più esaustiva sugli aeroporti e le relative concessioni, che non erano considerate nell’apparato normativo emesso nel 1942. A oggi, il codice di navigazione aerea definisce le funzioni in capo al gestore aeroportuale, che deve ovviamente essere opportunamente certificato dall’ENAC.

Quest’ultimo va ad assumere anche le funzioni di vigilanza e di polizia, che il precedente decreto affidava al Direttore dell’aeroporto.

Nel nuovo codice di navigazione aerea vengono affrontate anche importanti tematiche inerenti l’impatto ambientale.

Oggetto della riforma sono state le proprietà private nelle zone vicine all’aeroporto e l’inquinamento acustico. Visto il costante aumento del traffico aereo nel corso degli anni, queste ultime tematiche sono risultate sempre più urgenti da affrontare.

Un altro passo avanti è stato fatto anche per la tutela dei passeggeri, obbligando i vettori a pubblicizzare gli accordi commerciali esistenti tra le compagnie aeree. Saranno obbligati, in aggiunta, a utilizzare delle procedure quanto più trasparenti possibile per le liste d’attesa.

Con il decreto del 2005 viene anche semplificata e rinnovata la disciplina amministrativa sugli aeromobili e sui titoli aeronautici. Insieme a queste, è stata revisionata anche la normativa sui servizi e in materia di contratti di trasporto aereo, per poterla adattare a quanto stabilito dall’Unione Europea.

Se è vero che tale decreto legislativo è stato una vera e propria ventata d’aria fresca per il codice di aviazione aerea, c’è da dire che non è stata l’unica modifica apportata negli anni.

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La modifica del 2006 al codice di navigazione aerea

Appena un anno dopo la riforma del codice di navigazione aerea viene apportato un ulteriore cambiamento alla parte aeronautica, con il decreto 151/2006.

In quest’ultima riforma vengono distinti nel dettaglio i servizi della navigazione aerea, che vengono classificati come segue:

  • a) servizi del traffico aereo: servizi di controllo del traffico aereo, compresi i servizi di controllo di area, dell’avvicinamento e dell’aeroporto; i servizi di informazioni volo, i servizi sul traffico aereo e i servizi di allarme;
  • b) servizi di meteorologia aeronautica;
  • c) servizi di informazioni aeronautiche;
  • d) servizi di comunicazione, navigazione e sorveglianza.

Tali servizi, si specifica, vengono erogati dall’Enav, unitamente alla redazione delle carte ostacoli. Questo ente, sotto il controllo dell’ENAC, disciplina ed effettua operazioni di controllo sugli spazi aerei e gli aeroporti di competenza, come anche sui movimenti degli aeromobili e del personale aereo.

Dovrà occuparsi, inoltre, di gestire e occuparsi della manutenzione degli impianti di AVL (assistenza visiva luminosa) in suo possesso.

Nel corso del decreto, vengono anche specificati i beni facenti parte del demanio statale, che vengono poi assegnati agli enti di riferimento.

Ma non solo, vengono poi disciplinati tutti i casi inerenti agli aeroporti privati, la cui costruzione e ampliamento devono essere approvati dall’ENAC, ma anche tutto ciò che riguarda quelli in possesso dello Stato.

Ci si concentra quindi sulla progettazione delle infrastrutture aeroportuali, spettanti sempre all’ENAC, oltre che sulla gestione aeroportuale e di tutto ciò che concerne i servizi di assistenza a terra.

Come si può notare, la normativa aeronautica ha subito un enorme cambiamento rispetto alla precedente impostazione del 1942. Con l’avvento dell’Unione Europea e le sempre diverse necessità cui il settore sta andando incontro, è sempre più importante avere un codice di navigazione aerea sempre aggiornato e in linea con le direttive comunitarie.

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