Come pilotare un aereo ultraleggero: breve guida
Pilotare un velivolo è indubbiamente una delle esperienze più affascinanti e inebrianti che un essere umano possa vivere, che almeno una volta nella vita bisognerebbe provare.
Non tutti, però, sanno che è possibile vivere questa esperienza pur non essendo un professionista. Quanti hanno il desiderio di volare per scopi prettamente ludici o personali, infatti, possono farlo su velivoli meno impegnativi come gli ultraleggeri.
Questi ultimi sono spesso definiti semplicemente “aeromobili”, dopo la revisione del DPR 133 art.2, e sono caratterizzati da un peso inferiore rispetto a quello di un normale aereo di categoria superiore.
In linea generale, vengono classificati nella categoria “ultraleggeri” tutti quei velivoli il cui peso non supera i 450/500 kg. Sono apparecchi considerati appartenenti al VDS, che sta per Volo da Diporto o Sportivo, e possono essere basilari o di tipo avanzato.
Riuscire a pilotare un aereo di questo tipo non è particolarmente complesso, ma richiede ugualmente una buona dose di pratica e preparazione. Come per le altre tipologie di velivolo, infatti, è necessario conseguire un’apposita licenza che consenta di pilotare liberamente questo tipo di apparecchio.
Come pilotare un aereo ultraleggero? Scopriamo allora tutto quello che c’è da sapere per mettere in pratica questa attività.
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Come pilotare un aereo ultraleggero: gli step necessari
Innanzitutto, per capire come pilotare un aereo ultraleggero, è sempre necessario rivolgersi a una scuola di volo che preveda il corso di formazione per la licenza VDS/VM. Per poterla conseguire si dovrà superare un esame finale relativo sia alla parte teorica che quella pratica.
La licenza ha una validità di due anni e va rinnovata sottoponendosi a una visita medica, solitamente effettuata da un medico sportivo agonistico o da una ASL. Il certificato di idoneità al volo è, ovviamente, obbligatorio anche per potersi iscrivere al percorso di formazione e ottenere la licenza.
Per questa ragione, chi si sta chiedendo come pilotare un aereo ultraleggero, dovrà prima assicurarsi di possedere tutti i requisiti necessari. Solo a questo punto si potrà procedere con la scelta della scuola più adatta alle proprie esigenze.
Una volta conseguita la licenza, si potrebbe valutare di fare il passo successivo e ottenere anche un’abilitazione al Trasporto del Passeggero. Quest’ultima viene rilasciata dall’AeCI e ha una validità di 5 anni.
È possibile, inoltre, ottenere anche la qualifica VDS avanzato, per pilotare determinate tipologie di aerei ultraleggeri. Si tratta di velivoli con caratteristiche più complesse delle loro versioni base, regolarmente registrate all’AeCI.
Con questo tipo di qualifica si possono guidare aerei ultraleggeri avanzati in degli spazi aerei controllati. Ciò è permesso, però, solo a quei piloti che abbiano conseguito anche il certificato di Radiotelefonia Aeronautica in lingua italiana o inglese. Quest’ultimo documento si rivela necessario perché questi velivoli sono caratterizzati dalla presenza di una stazione radio di bordo omologata e certificata, equipaggiata di Trasponder e di ELT.
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Come pilotare un aereo ultraleggero: requisiti necessari.
Come accennato nel paragrafo precedente, per potersi iscrivere a un corso per pilotare un aereo ultraleggero, si devono rispettare alcuni requisiti. In particolare, si deve ottenere l’idoneità psico-fisica al volo da diporto sportivo e il Nulla Osta dalla questura del proprio luogo di residenza.
Il primo certificato può essere ottenuto presso una delle strutture sanitarie indicate nel Regolamento di ammissione. I corsi sono aperti a tutti coloro che abbiano compiuto 18 anni. In presenza del consenso dei genitori o dei tutori, questo limite si abbassa a 16 anni.
Il percorso formativo prevede lo svolgimento di una parte teorica e una pratica, da eseguire con un simulatore di volo.
In linea generale, un corso VDS base è composto da circa 33 ore di lezioni teoriche e 16 di pratica con l’istruttore. Per essere abilitati al Trasporto Passeggero, si dovranno svolgere ulteriori ore di formazione incentrate maggiormente sulla gestione delle emergenze.
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