Cosa sono i flap dell'aereo?

Flap aereo: cos’è e a cosa serve

Gli aerei moderni hanno subito diverse migliorie nel corso degli anni, sebbene la loro forma esterna possa sembrare molto simile a modelli meno recenti.

Si parla non solo di implementazioni dei comandi, ma anche di parti fondamentali per il velivolo stesso.

In questo articolo, in particolare, si approfondirà tutto ciò che riguarda i flap dell’aereo, ovvero le estensioni mobili delle ali che favoriscono l’aumento della portanza sulle stesse durante particolari fasi del volo, come l’atterraggio e il decollo.

Per poter comprendere al meglio il funzionamento e l’utilità dei flap dell’aereo, è fondamentale avere ben chiaro il concetto di portanza, alla quale si dedicheranno poche righe.

Si tratta, in breve, di una particolare forza che permette ai velivoli di librarsi in aria, agendo come una spinta che va dal basso verso l’alto. Ciò accade in quanto la forza presente sulla parte superiore dell’aereo è inferiore rispetto a quella operante nella parte inferiore. La somma di queste due particolari forze vanno a comporre, appunto, la portanza.

Dopo questa doverosa parentesi, vediamo quindi come sono fatti e come funzionano i flap di un aereo.

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Cosa si intende con flap di un aereo?

Si è già brevemente accennato al fatto che i flap sono delle parti mobili, situate dietro alle ali. Queste particolari superfici possono alzarsi e abbassarsi a comando, a seconda della velocità di navigazione.

I flap dell'aereo sono dietro le ali

La loro forma cambia in base al modello di velivolo e alla forma delle sue ali. Degli aerei più piccoli o più leggeri avranno dei flap con una diversa conformazione rispetto al ben più pesante aereo di linea.

Il movimento dei flap dell’aereo viene, ovviamente, coordinato dai piloti che possono regolarne l’inclinazione utilizzando una particolare leva presente nella cabina di pilotaggio. Attraverso questo strumento, possono indicare l’angolo preciso al quale far variare l’angolo di inclinazione dei flap. Selezionando ad esempio 0°, i flap saranno completamente retratti.

In particolare, una volta che il pilota regola l’angolo di inclinazione dei flap dell’aereo tramite la leva, dei motori elettrici fanno sì che tali superfici si spostino fino a raggiungere la posizione desiderata.

La funzione fondamentale dei flap, quindi, è quella di aumentare la superficie dell’ala. Azione che implica un aumento della forza che agisce sull’aereo in volo.

Man mano che la velocità di percorrenza si abbassa, maggiore sarà la superficie alare necessaria. I flap dell’aereo, quindi, aumentano sempre la loro inclinazione al diminuire della velocità.

I piloti di aerei di linea, però, devono prestare particolare attenzione alla velocità raggiunta dal velivolo. Nonostante la presenza dei flap si può rischiare di andare in stallo se si riduce eccessivamente la velocità di percorrenza.

Quindi quando è il caso di utilizzare i flap di un aereo? Vediamolo insieme.

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Quando si usano i flap di un aereo?

Se i flap si utilizzano in corrispondenza di una riduzione di velocità, il momento più indicato per il loro impiego è durante le manovre di decollo e atterraggio.

La differenza tra queste due azioni sta nella velocità alla quale vengono effettuate. Nella fase di decollo, infatti, la velocità necessaria è decisamente superiore rispetto a quella richiesta dalla fase di atterraggio.

Per quanto riguarda il decollo, soprattutto in presenza di un aereo molto carico, la velocità dell’azione non potrà mai essere troppo bassa, per non compromettere la riuscita dell’operazione. In linea generale, si possono toccare anche i 300 km/h con una rincorsa più lunga di quella necessaria a un aereo di dimensioni inferiori.

I flap dell’aereo quindi vengono regolati in maniera ottimale per tale velocità, così da sostenere al meglio il decollo. Una volta in volo, la velocità andrà ad aumentare e il pilota potrà ritrarre gradualmente i flap fino a fargli raggiungere un’inclinazione pari a 0°. È bene sapere, infatti, che i flap di un aereo non possono essere abbassati in un’unica azione, ma si deve agire una tacca alla volta, sempre tenendo conto della velocità di percorrenza.

La fase di atterraggio, come accennato, non può essere effettuata a velocità analoghe a quelle utilizzate per il decollo. Si potrebbe correre il rischio di mettere in pericolo l’incolumità dei passeggeri, oltre che di danneggiare il velivolo stesso.

Indicativamente, parliamo di un range che ruota attorno ai 200 km/h. In questo caso, i flap dell’aereo saranno completamente abbassati dal pilota, così da avere una portanza sufficiente a sostenere il peso del velivolo con una velocità ridotta.

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