Ecco l'elenco di tutti i gradi del pilota

I gradi del pilota: ecco l’elenco completo

Tra tutte le professioni presenti nel mercato del lavoro, quella del pilota è sicuramente una delle più ammirate, a volte quasi romanzate.

Si tratta ovviamente di un lavoro di elevata responsabilità, che richiede tanta motivazione, passione e anche la disponibilità a fare dei sacrifici per potersi garantire un certo tipo di futuro professionale.

Ѐ infatti ormai cosa nota che, per raggiungere un simile traguardo di carriera e diventare un pilota professionista, si dovranno fare dei sacrifici. Un duro lavoro preliminare è necessario per gettare delle solide fondamenta e potersi garantire un futuro sicuro.

Se è vero che lo sforzo paga, maggiore è l’impegno e più sono i risultati che il pilota può ottenere. Questi, nella professione del pilota, sono misurabili in termini di gradi.

I gradi del pilota aumentano sia per merito che per esperienza accumulata. Ma quanti e quali sono in totale? Ecco cosa sapere al riguardo.

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Come leggere i gradi di un pilota dalla sua uniforme

I gradi di un pilota sono ‘leggibili’ nella sua divisa. Questi infatti sono riportati in bella vista sulle spalline o nella parte finale delle maniche della giacca.

Questo accade perché, originariamente, la divisa era stata adottata per rendere più semplice il riconoscimento della figura del pilota agli occhi dei passeggeri. Il motivo di questa scelta è da ricercare nel fatto che diversi studi avevano dimostrato che l’uniforme era in grado di infondere un senso di fiducia e sicurezza nelle persone.

Ogni pilota quindi, all’inizio della carriera, riceve dalla sua azienda degli abiti appositi per la propria figura.

In generale, ogni professionista riceve in dotazione una camicia, una giacca, un impermeabile e un cappotto, ma in base alla compagnia aerea questa può comprendere altri accessori.

Sopra la giacca, quindi, saranno sempre riportati i gradi del pilota. Scoprire l’esperienza del pilota a partire dal suo abbigliamento è in realtà più facile di quanto si possa pensare.

I gradi del pilota sono, infatti, rappresentati semplicemente attraverso delle bande dorate (da 1 a 4), poste su un fondo nero o blu scuro.

I gradi sono rappresentati da 1 a 4 bande dorate

Queste bande rappresentano letteralmente l’anzianità di servizio di un pilota.

Una sola banda è quella riservata ai piloti neo assunti, da considerare ancora poco esperti.

Dopo circa un anno, si passa solitamente a due bande dorate. Dopo i 5 anni di servizio, invece, si ottengono tre strisce dorate, mentre le 4 possono essere notate sulle divise dei comandanti.

Questi ultimi, una volta superati i cinque anni di servizio, oltre alle 4 bande dorate avranno anche una stellina.

Sarà possibile notare i gradi di ogni pilota sulle maniche, se si parla della giacca. Sono posizionate, invece, sulle spalline in caso di camicie e cappotti.

Abbiamo, quindi, chiarito come sono intesi i gradi di un pilota e anche come poter distinguere un comandante. Ma ci sono spesso alcune altre perplessità da risolvere, come il tipo di gerarchia che viene utilizzata a bordo.

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Comandante, co-pilota o primo ufficiale: quali sono le differenze in termini di gradi?

Erroneamente si crede che i gradi sulla divisa dei piloti siano attribuiti esclusivamente per anzianità. In realtà vi è anche da considerare il ruolo ricoperto e i risultati raggiunti nel corso della carriera.

È bene sapere, infatti, che a bordo di un aereo esistono delle gerarchie che regolano i rapporti tra l’equipaggio e le varie responsabilità.

Solitamente in una cabina di pilotaggio possiamo trovare due figure: il comandante e il co-pilota.

Il primo è a tutti gli effetti il pilota responsabile del volo, letteralmente quello che lo comanda. Il secondo invece, denominato anche “Primo Ufficiale”, condivide delle responsabilità con il comandante ma in maniera più blanda, in quanto subordinato.

Riconoscere a prima vista una o l’altra figura su un volo è possibile grazie ai gradi riportati sulla divisa. Generalmente il Primo Ufficiale presenta tre bande dorate, mentre il Comandante ne avrà quattro. In questo caso, l’attribuzione dei gradi non è dovuta solo all’anzianità ma anche al ruolo ricoperto.

I Comandanti sono infatti dei piloti che hanno seguito appositi corsi e ottenuto il titolo di Pilota in comando, pertanto hanno acquisito delle competenze maggiori rispetto ai primi ufficiali. Questo titolo è quindi riconosciuto con un grado in più.

Per ricoprire una figura di tale rilievo, quindi, si dovranno non solo maturare sufficienti anni di servizio ma seguire anche un ulteriore corso di formazione, seguito da un esame finale.

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Domande frequenti

Quanti tipi di pilota esistono e quali sono le differenze in termini di gradi?

Esistono diversi tipi di pilota, che si distinguono in base alla licenza di volo in loro possesso e ai gradi raggiunti nel corso della propria carriera. Nel primo caso, un pilota può essere ad esempio di tipo militare, commerciale o di linea.

Per quanto riguarda i gradi, un pilota può essere, in linea generale, comandante o primo ufficiale. A bordo di un velivolo, infatti, sono presenti delle precise gerarchie che vanno a definire le responsabilità del volo, oltre che i rapporti tra i membri dell’equipaggio.

Di solito, in una cabina di pilotaggio si è soliti trovare due figure: il comandante e il co-pilota. Il comandante ha la piena responsabilità dell’andamento del volo, verifica che si svolga in totale sicurezza e che venga gestito al meglio. Il co-pilota, invece, è conosciuto anche come “Primo Ufficiale” ed è la figura subordinata al comandante. Il suo compito fondamentale è quello di supportare il comandante nella supervisione e nella gestione ottimale del volo.

Per poter distinguere queste due figure professionali su un velivolo ci si può affidare alla loro divisa. Quest’ultima, infatti, ha solitamente riportati chiaramente i gradi del pilota che la indossa.

Un Primo Ufficiale, per esempio, avrà sulla propria divisa tre bande dorate, mentre il comandante ne avrà quattro. In questo caso specifico, i diversi gradi stanno a rappresentare la differenza tra i ruoli ricoperti a bordo, oltre che alla maggiore anzianità di un membro rispetto all’altro.

Per diventare un comandante, infatti, un pilota deve maturare anni di esperienza. Solo in seguito potrà seguire degli ulteriori corsi di formazione e ottenere, poi, il titolo di Pilota in comando, superando un esame finale. Di conseguenza, si tratta di figure professionali in possesso di competenze superiori rispetto a quelle possedute dai primi ufficiali.

Come si chiama il capitano di un aereo?

Il capitano di un aereo, che deve assicurare la corretta esecuzione del viaggio, che si tratti di un velivolo commerciale o di linea, è denominato comandante. Quest’ultima figura è definita dall’ICAO (Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile) come il responsabile della sicurezza e della gestione del volo.

Il comandante, quindi, non è necessariamente colui che materialmente conduce l’aeromobile. Nonostante ciò, è proprio sulla sua persona che andrà a gravare il peso della corretta riuscita del volo.

Chi comanda su un aereo?

La maggior parte dei velivoli, durante il corso di un volo, richiede che nella cabina di pilotaggio non sia mai previsto solo un pilota, bensì due di diversi gradi. Tra questi ultimi, la responsabilità dell’andamento del trasporto, che sia di passeggeri o a fini commerciali, spetta sempre al pilota in comando, cioè al comandante.

La figura del comandante di un velivolo può essere paragonabile esattamente a quella di un comandante di una nave, ad esempio. L’altra figura presente a bordo, insieme al pilota in comando, è denominato copilota o primo ufficiale, e ha il compito di assistere il suo superiore nello svolgimento delle sue mansioni.

Quanto guadagna un comandante di un aereo?

I differenti gradi del pilota si riflettono, ovviamente, anche sul livello salariale del professionista. In linea generale, gli stipendi dei piloti di aerei sono superiori alla media di altri lavoratori. Basti pensare che, un primo ufficiale dopo alcuni anni di esperienza, può ambire a uno stipendio che oscilla tra i 36.000 e i 48.000 euro.

Un comandante, invece, può raggiungere cifre ben superiori ai 100.000 euro annui, a seconda dell’esperienza maturata nel ruolo e della compagnia aerea per la quale lavora. Tale sostanziale differenza salariale tra un grado e l’altro riflette, quindi, non solo la superiore professionalità di un comandante di aereo, ma anche la maggiore responsabilità della quale deve farsi carico durante un volo.

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